Quando ho letto un suo lavoro, gli ho solo chiesto se voleva fare un audiovideo per il blog, dandogli solo il riferimento del programma da scaricare.
Ha fatto tutto da solo e gli faccio veramente i complimenti perché secondo me questa è la vera "evidenza": lavorare ogni giorno sulle proprie idee ma cercare di quantizzarle, cercare l'errore e modificarlo quotidianamente, provare nuove esercitazioni che crediamo più efficienti ma poi affidarci sia ai numeri che anche alle sensazioni; insomma la vera modalità di lavoro dell'allenatore che ogni giorno cerca risposte e non aspetta lo sport scientist tronfio con baffetti e gel nei capelli e occhialetti a caccia solo di Impact Factor - e altre gratificazioni dai suoi compagni di merende - che sul campo non c'è mai stato.
BRAVO EMANUELE VERAMENTE CONTINUA COSÍ!
A questo punto viene quasi naturale aggiungere un'altra pillola di saggezza di Bellotti sempre nell'articolo sulla rivista Strenght & Conditioning n.2:
Dove sia o dove si debba cercare la verità nel lungo processo di allenamento ... che sempre tocca all'allenatore, spesso timoroso di sbagliare... A questo va ricordato l'insostituibile ruolo dell'errore nell'allenamento, ovviamente ove si intende accostarsi ad esso con la necessaria umiltà. Sbagliamo tutti, questo è certo, ma è anche un dato di fatto che i più si rifiutino di attribuire a se stessi gli errori, misconoscendo uno dei fenomeni più caratteristici della natura umana...
L'allenamento è anche errore, lo è costituzionalmente perché errore vuol dire errare, ovvero essere in cerca, porsi alla ricerca di qualcosa".
Bellotti (op cit 2012)